- 30 Agosto 2021
- Posted by: Maria Grazia
- Categoria: Nozioni di Primo Soccorso

Il nome “la manovra di Heimlich” le deriva dal medico statunitense che per primo descrisse questa manovra nel 1974, Henry Heimlich. Si tratta di una tecnica di primo soccorso che consiste in una serie di pressioni esercitate in rapida sequenza, cinque volte secondo gli standard europei, sull’addome della vittima al fine di espellere, comprimendo il diaframma, un eventuale corpo estraneo che ostruisce la trachea impedendo di respirare.
È fondamentale che l’intervento che consiste nella manovra di Heimlich sia immediato: quando si riconoscono, in un bambino o in un adulto, i primi segni di soffocamento quali difficoltà a respirare, tosse, colorito cianotico, bisogna agire subito, chiedendo a un’altra persona, se presente, di chiamare i soccorsi. Qualora ci si trovi da soli con la vittima di soffocamento, l’azione più urgente da fare è effettuare la manovra, e poi successivamente chiedere l’aiuto dei soccorsi. Mentre si esegue la manovra di Heimlich è importante mantenere la calma per non trasmettere uno stato d’ansia a chi la subisce.
La la manovra di Heimlich può essere considerata relativamente semplice da eseguire, tanto che non necessita di una preparazione medica per poter essere messa in atto. Per impararla, infatti, può essere sufficiente seguire appositi corsi di primo soccorso. Viene insegnata anche nei corsi di primo soccorso aziendale, proprio perché il rischio di soffocamento non riguarda soltanto i bambini. Poiché si tratta di una procedura salvavita, la manovra di Heimlich dovrebbe essere effettuata anche da soccorritori che non hanno alcun tipo di preparazione medica, purché siano a conoscenza della modalità con cui vanno eseguite le spinte addominali.
Può essere applicata su individui di qualsiasi età, quindi può essere praticata con successo su anziani, giovani adulti, adolescenti e bambini, ma non deve essere effettuata nei lattanti e nei bambini con meno di un anno di età.
Innanzitutto la manovra di Heimlich dovrebbe essere praticata solo se si è certi che l’individuo stia soffocando per un’ostruzione delle vie aeree e soltanto se il soggetto è cosciente. Se la persona è in grado di tossire in modo abbastanza energico, non è necessario praticare la manovra, ma può essere sufficiente incoraggiarla a continuare a tossire fino all’espulsione del corpo estraneo.
Come si effettua correttamente la manovra di Heimlich? L’addetto al pronto soccorso o in generale il soccorritore deve posizionarsi dietro al paziente (che può essere in piedi o seduto) e cingerlo sotto le braccia, all’altezza dello sterno. Una mano deve essere chiusa a pugno e la parte appiattita del pollice deve essere posta a contatto con l’addome della vittima, fra l’estremità inferiore dello sterno e l’ombelico; l’altra mano deve afferrare il pugno così posizionato in modo da garantire una presa salda e consentire l’esecuzione delle compressioni addominali. Dopodiché il soccorritore deve esercitare le compressioni verso l’interno dell’addome e dal basso verso l’alto, come se si volesse sollevare la persona.
Lo scopo delle spinte addominali è quello di esercitare una pressione tale da comprimere diaframma e polmoni, facendo fuoriuscire l’aria residua in essi presente. Quest’aria, uscendo, andrà poi ad esercitare una pressione sul corpo estraneo che provoca l’ostruzione, permettendone di conseguenza l’espulsione.
Bisogna ricordare che le compressioni di cui alla manovra di Heimlich non devono mai essere effettuate sulla gabbia toracica, ma sull’addome e che la testa del soccorritore deve essere mantenuta a fianco di quella della vittima, per evitare collisioni. La manovra deve essere continuata finché il corpo estraneo non viene espulso.
Se ci si trova da soli, la manovra di Heimlich si può praticare anche su se stessi, con una mano chiusa a pugno contro l’addome mentre l’altra la afferra ed esegue le spinte verso l’alto, oppure ci si può servire di un oggetto fisso come una sedia o una poltrona, appoggiandovi la parte alta dell’addome ed esercitando delle pressioni dal basso verso l’alto fin quando non verrà espulso il corpo estraneo.